giovedì 11 novembre 2010

... LEGGETE... E PENSATECI SU....

AL DIRETTORE SANITARIO


Ho lasciato che passasse un po’ di tempo… dalla morte di mio marito, avvenuta il 30 ottobre scorso… nella stanza 204… al 2° piano della vostra struttura…per darmi il tempo di essere più “serena”…So bene che quanto sto per scrivere non sortirà alcun effetto… ma io non posso tacere sull’esperienza vissuta e su ciò che ho constatato personalmente in quella terribile settimana… Parto dal succo della questione… I MALATI TERMINALI VENGONO ABBANDONATI AL LORO DESTINO… La prima notte trascorsa da mio marito in codesta struttura lo ha portato a dirmi il mattino seguente, quando ancora riusciva a parlare, che non c’era assistenza… Era stato redarguito dalla capo sala di turno (piccola e brutta… parole di mio marito..) con la frase “ Non possiamo stare sempre dietro a te….” Prima di lasciarlo, la sera precedente, avevo avvertito il personale che la notte era molto agitato… che chiedeva continuamente un sorso d’acqua da bere e che mi avrebbe chiamata spesso…così come era accaduto nelle 15 notti precedenti al suo ricovero… aveva quasi scambiato la notte per il giorno… Ma evidentemente le mie parole non sono state ascoltate… L’assistenza che io ho potuto riscontrare si limitava al cambio del pannolone e alla pulizia della camera, visto che io rimanevo tutto il giorno con lui… anche ai pasti io ero li ad imboccarlo… Nei giorni a seguire ha avuto un attacco di prurito incomprensibile… era molto agitato.. ho cercato il dott.Telaretti… che non ho visto affatto… Addirittura mi era stato consigliato di riportare a casa i medicinali che avevo portato a corredo della sua terapia… e mi sono accorta per caso che il Mittoval e l’Avodart non gli venivano dati.. perché non erano in dotazione alla farmacia del piano…. Così li ho riportati di nuovo… Le condizioni hanno cominciato a peggiorare tanto che non voleva più mangiare né bere…. Ho fatto presente la situazione che è stata ignorata… tanto si sa… doveva morire… Mio marito è rimasto due giorni e due notti senza essere alimentato né idratato… poi, finalmente è arrivata una flebo …. Ha passato due giorni in agonia..col rantolo…. Poi, dulcis in fundo… è arrivata la morfina… che se fosse stata praticata prima … ci sarebbe stata meno sofferenza….L’umanità del personale è stata inesistente… l’incapacità infermieristica assoluta… tanto più perché è stata data via libera a gente evidentemente inesperta a trovare subito una vena dove poter inserire un ago… Ma tanto… doveva morire…perciò è inutile dispensare umanità e professionalità…
LE TENDE CON I BEI FIORI ALLE FINESTRE…. Non servono a dare il carattere di umanità a chi sta morendo… e viene rimproverato perché il personale è costretto a cambiarlo fuori dall’orario stabilito… Facile apostrofare e rimproverare una persona che non parla più e non vede più a causa della malattia…
Ho potuto riscontrare l’assoluto menefreghismo anche nei riguardi di un altro paziente, con evidenti problemi mentali… nella stanza 209… quando ho fatto presente che il paziente cercava un aiuto.. ho ricevuto un’alzata di spalle e “ A quello abbiamo già pensato…”
E’ vergognoso che abbiate alle vostre dipendenze gente simile… che di umanità e carità non conosce il significato… E’ vergognoso che i familiari del paziente terminale vengano abbandonati a se stessi e venga loro negata anche la tazza di tè, destinata al paziente che non avrebbe consumato…E’ VERGOGNOSO CHE DIETRO UNA FACCIATA SI CELI TUTT’ALTRA REALTA’…. POSSO GARANTIRVI CHE A CHI MI CHIEDERA’ .. PERCHE’ LO SO CHE PRIMA O POI ACCADRA’… COME FUNZIONANO LE COSE ALLA FONDAZIONE ROMA…. BEH’ E’ INUTILE… CHE VI DICA LA RISPOSTA….
P.S. Questa lettera sarà pubblicata su Internet… a futura conoscenza…

3 commenti:

  1. Cara Ombretta, sono veramente desolata per la perdita di tuo marito e soprattutto per quello che avete dovuto subire in un momento così difficile. Non ci sono parole per definire il comportamento di chi dovrebbe portare un po' di sollievo e invece non fa che aumentare il dolore con comportamenti irrispettosi e inadeguati. Non sempre professionalità fa rima con umanità.
    Ti penso con affetto
    Paola

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  2. Caspita Ombretta, sono senza parole..mi spiace tantissimo per la tua perdita..sei una donna forte se hai affrontato una cosa del genere così di recente e riesci a scrivere la tua indignazione in termini così razionali e pacati...
    hai ragione da vendere, solo per il fatto che "tanto deve morire" certi assistenti sanitari si comportano come se la persona fosse già morta..come se un po' di sofferenza in più non fosse importante..che bestie! certo, hanno tanti altri pazienti e tutti chiedono più attenzione, ma almeno mostrarsi un po' più interessati e umani sarebbe già d'aiuto a quelli che soffrono veramente, parenti inclusi..invece si sentono autorizzati a fregarsene in nome del "distacco professionale"...ma cosa gli costa un po'd'umanità?..certo, finchè non tocca a loro....
    cara Ombry, posso solo immaginare quello che hai passato e il triste periodo che stai vivendo... se ti va di parlarne o se posso esserti in qualche modo d'aiuto scrivimi senza indugi (artedona@hotmail.it)
    Ti abbraccio anche se solo col pensiro
    Dona

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  3. Mi dispiace molto cara Ombretta...un abbraccio forte forte

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